Ritorno alla vita comunitaria
27. Oktober 2025
Quando Elsbeth M.* ha perso il marito tre anni fa, il suo appartamento è diventato silenzioso. « Le giornate erano vuote e la sera c’era solo la televisione », racconta la settantottenne. Oggi vive in una struttura Senevita con assistenza – e ogni mercoledì partecipa a un pomeriggio di jass con altre tre signore. « Ho ricominciato a ridere. E ho persone intorno a me che mi capiscono. »
Quando il silenzio diventa assordante
Lasciare le proprie quattro mura per trasferirsi in un’istituzione, rinunciare alla casa amata, ridurre il proprio spazio domestico: trasferirsi in una residenza con assistenza è spesso un passo grande e non facile. Tuttavia, porta spesso sollievo. Quando il giardino diventa troppo grande, le scale troppo pericolose o il supermercato troppo lontano. O ancora: quando domina il silenzio. Dopo la morte del coniuge o di amici, la vita sociale cambia spesso radicalmente. Secondo Pro Senectute, circa il 37 % delle persone oltre gli 85 anni in Svizzera soffre di solitudine. Una condizione non solo spiacevole, ma anche pericolosa per la salute. Chi si sente solo in età avanzata soffre più spesso di ipertensione e depressione, si muove di meno, è più stressato e sviluppa più facilmente la demenza. La solitudine fa ammalare.
Lasciare il vuoto alle spalle
Nel suo bilocale alla Senevita, la signora M. oggi si sente bene. Ha portato con sé i mobili a cui è più affezionata, e una foto di lei e del marito defunto è appesa sopra l’angolo salotto. « Mi manca », dice. Eppure è riuscita a uscire dalla trappola della solitudine. « Un tempo c’erano giorni in cui non pronunciavo nemmeno una parola. Ora non più. » Qui si parla molto – con gli altri residenti, con i familiari in visita o con il personale. Tutti fanno del loro meglio per integrare gli anziani nella comunità. Il programma di attività e svago è vario e interessante. Chi lo desidera può partecipare a eventi culturali, fare ginnastica, giocare, passeggiare o frequentare laboratori creativi. « Aspetto sempre con piacere le partite di jass con le mie amiche », racconta la signora M. I lavori manuali e il canto le piacciono meno. « Non importa, trovo sempre qualcosa che mi piace. »
Appetito di socialità
Una parte importante della vita sociale si svolge nel ristorante interno. I pranzi di tre portate, consumati insieme a orari fissi, sono un rituale importante e danno una preziosa struttura alla giornata. Mangiare bene e sano, ridere, discutere, coltivare amicizie: qui ognuno trova il proprio posto. Solo la solitudine deve restare fuori.
*La figura di Elsbeth M. rappresenta molte storie di vita simili nelle residenze con assistenza.
